Il Piano B non esiste

Il Piano B non esiste

Pubblicato il 13/10/2025

In questo periodo sempre più vengo a contatto con varie situazioni che, incuriosite dal mio cambio di vita e di carriera, mi chiedono supporto su come provare a cambiare strada, trovare un modo diverso di approcciare la quotidianità, magari mettendo insieme pezzi diversi, o convivendo con un’insoddisfazione latente. Spesso vedo in quello sguardo uno scetticismo sulle proprie capacità, quasi a dire “io non ho alcuna possibilità di cambiare vita”. Una delle frasi che sento più spesso è “non ho ancora pensato ad un piano B e vorrei tanto farlo”. Purtroppo nella formulazione di questa richiesta è racchiusa tutta la rassegnazione di un destino cristallizzato, di un’impotenza appresa. E questa impotenza appresa, questa sfiducia latente partorisce l’idea di provare a generare un surrogato, una versione “low-cost” del proprio sé. Qualcuno già si immagina a fare l’orto, a fare autoproduzione, a comprare lo stretto necessario. Allora rispondo “Il piano B non esiste”. Non esiste perché cercare un’alternativa modesta, fare downshifting come dice qualcuno, crea insoddisfazione e nostalgia del passato. A mio avviso l’unica strada possibile e trovare un nuovo piano A, che passa dalla consapevolezza delle proprie scelte, ricostruire un nuovo percorso che possa dare un senso diverso del vivere. Cambiare stile di vita è possibile, ma non attraverso la rinuncia, l’apatia, l’evitamento, semmai attraverso una profonda comprensione di quali sono gli aspetti che più ci appassionano nel vivere. Allora potrà cambiare il concetto di vacanza, le emozioni che possiamo vivere, assolutamente non la qualità, e su alcuni aspetti si potrà addirittura investire, ma è un percorso che ci porta più vicini al nostro vero sé, migliorando la comprensione e la lettura di quello che ci succede in ogni momento. La cosa che più mi affascina è che per qualcuno il piano A è rimanere esattamente dove è, cambiando le attribuzioni di senso, cambiando le attribuzioni di responsabilità, tornando a credere di potere disporre dell’autonomia e delle capacità di provare gioia e soddisfazione. Un percorso di counseling esistenziale ci può aiutare a trovare la nostra strada.